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L'AUDIO NON E' CHIARO.E' POSSIBILE MIGLIORARLO?GRAZIE

si potrebbero avere le slide?

A me sembra una trovata per stipendiare qualche mentecatto altrimenti non impiegabile. Il lavoratore cede mensilmente parte del proprio stipendio in aggiunta all'1% del TFR annuale corrisposto dal datore di lavoro, accantonando somme nel fondo. Il fondo contabilizza tali importi ed investe in titoli garantiti le cui plusvalenze andranno a finanziare il fondo stesso primariamente mediante commissioni; quindi in misura residua al netto della tassazione produrranno un eventuale incremento delle somme accantonate dal lavoratore che rimangono teoricamente garantite dallo stato. Al termine del percorso di carriera, che allo stato attuale si attesta alla vecchiaia, il lavoratore dovrà quindi decidere se incrementare la propria pensione vitalizia, per i pochi anni che rimangono, con una somma mensile calcolata come percentuale di incremento attinta dalle somme complessivamente accantonate, ovvero chiedere l'erogazione, tassata, del 50% dell'accantonamento in forma di capitale liquido ed il resto in rendita vitalizia, eventualmente reversibile a favore di coniuge o figli ed ulteriormente tassata in queste eventualità. Il problema complessivo è che i soldi non si creano dal nulla e nessuno regala alcunchè. Le somme mensilmente accantonate dal lavoratore vanno primariamente a coprire i costi del fondo, che altrimenti non potrebbe sostenersi economicamente, investendo le risorse residue in titoli garantiti che possano ricoprire nel corso degli anni le somme disperse a pagamento dei medesimi costi, giostrando la rendicontazione tra le varie posizioni degli aderenti ala Ponzi per quanto sia comprensibile. La rendita vitalizia, compresa l'eventuale reversibilità, ed il godimento in forma di capitale delle somme accantonate sono tassate e soggette a commissioni da parte del fondo. Le somme non godute e non reversibili al fine vita rimarranno pertanto perse a favore del fondo stesso che ne potrà usufruire a proprio piacimento. Considerando l'elevata età pensionabile e le limitate prospettive di vita, è ovvio comprendere che le attuali generazioni in attesa di pensione non potranno mai godersi la totalità dei contributi versati, considerando che la naturale morte intercorrerà in un lasso di tempo ben inferiore al periodo della contribuzione effettiva. A questo punto, se tanto le somme debbano essere lasciate a qualcuno, meglio lasciarle allo stato italiano che ad un fondo pensione, evitando peraltro di stipendiare individui ignoti dalle dubbie competenze che altrimenti non potrebbero trovare lavoro.