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Samuele Anese
Добавлен 12 апр 2011
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Che bella scoperta! Grande Samuele! Spunti davvero interessanti!! 👏🏻
Grazie
Ciao ho apprezzato molto i tuoi riassunti. Ma farai un altro video per parlare della industria proto industriale e delle varie borse?
Buongiorno sig. Lama, erano video ad uso dei miei studenti delle superiori, sono contento possano esserLe piaciuti, ci sono divulgatori molto più preparati di me se vuole approfondire questioni economiche sul web. Io purtroppo sul tema della nascita della borsa in Olanda e sulla finanza del '500 e '600 non sono così ferrato da poter tenere altre lezioni. Un saluto e grazie ancora
Grande prof!!!!
Vecchie lezioni 😀
impianto serio e efficace. Spero possa essere utile anche questo breve video introduttivo alla logica aristotelica. ruclips.net/video/V4Sw2hT7biA/видео.html
Grazie, adesso guarderò il suo link, c'è sempre un mondo da imparare e spiegare la logica è ancora una sfida per me.
Buon pomeriggio, ha detto nel video che il sostrato è quella sostanza che rimane sempre... più avanti (mi sembra min 7:40 circa) dice che il movimento è un passaggio dalla privazione alla forma, in cui a mutare è il sostrato.. forse ho capito male io? Vorrei capire, alla fine è il sostrato che muta? O forse solo una parte di esso?
Certo, a rigore il sostrato sostiene il mutamento, ma non muta, fungendo cos' da permanente capace di sopportare il divenire. E' la soluzione aristotelica alla contraddizone parmenidea di un divenire come passaggio degli enti dal non essere all'essere o da un contrario all'altro. Se ho detto che il sostrato muta dovresti intenderlo come "mutano gli accidenti del sostrato".
Buon pomeriggio prof, riguardando il video e ripensando agli esercizi mi sorge una domanda: nel caso in cui trovi la parola “solo”, esempio: solo gli studenti possono entrare nella biblioteca” questa va considerata A oppure I? Mi sorge il dubbio perchè, se a prima vista mi verrebbe da considerarla I, ragionandoci mi accorgo che può essere letta in due chiavi: tutti gli studenti possono entrare, alcune persone (gli studenti) possono entrare.... quale è in questo caso quella corretta? La frase va considerata I oppure A? Grazie
Diciamo che il quantificatore non è esplicitato, ma, escludendo il 'solo', che aggiunge una informazione in più non contemplata da Aristotele é legittimo considerarla A, tutti e solo gli appartenenti all'insieme 'studenti'....
Grazie per il video prof,buona giornata !
Dovere!
Mi scusi, vorrei chiedere un chiarimento: se “piazza” può essere sia soggetto che predicato, con che criterio Aristotele decideva se questo apparteneva alla prima o a una delle altre nove categorie? Perché un conto è se posso esaminare caso per casa all’interno di una proposizione la funzione di un nome, ma presi così a se stanti come faccio a determinarlo e, quindi, a classificarlo?
Allora, la domanda è appropriata, perché io stesso mostravo incertezza nell'esposizione. Premessa: le categorie possono essere intepretatae in vari modi, sia come catalogo ragionato di tutti gli enti, quindi di ciò che è, sia come un 'analisi delle forme del linguaggio. Tenendo conto di entrambe le visioni potremo dire che la predicazione di luogo risponde alla domanda "dove si trova?", in questo caso dove si trova ciò che funge da sostanza? Se io predico di Anna di essere in piazza sto utilizzando una predicazione accidentale di luogo, se io, al contrario predico della piazza di esser rinacimentale, lunga laga 50 cubiti ecc. allora sto utilizzando paizza in senso sostanziale. Questo fa capire che per Aristotele le dieci categorie sono "mobili", non sono cioè un catalogo stabile dove collocare un nome/parola (onoma) una volta per tutte. Tanto più che Aristotele talvola cita sei categorie, talvolta otto e nell'omonimo breve libro, appunto, dieci. Ad Aristotele interessa principalmente distinguere fra la categoria fondamentale, sostanza e quelle che senza la sostanza non potrebbero, diciamo, manifestarsi. Perché si dia una piazza ci vogliono sostanze prime: case, sassi, muri, strade ecc. Potremmo anche dire così. Anche nel linguaggio è lo stesso, c'è sempre qualcosa che in qualce modo sostanzializzi nel parlare, il soggetto e qualcosa di cui ti servi come predicato. Poi, naturalmente, si può costruire una frase anche con due "sostanze", per esempio qundo dico che "il delfino è un mammifero", inquesto caso una funge da genere e una da specie. Oppure quando dico che "Anna Basso è una femmina" o "Giovanni è un maschio", in questo caso predico di una sostanza prima individuale la sua appartenenza a una specie infima, perchè non ulteriormente scomponibile in sottospecie. Gerarchia dei predicati Generi sommi Generi Specie Specie infime Individui Sostanza: non ammette contrari. Uomo non può essere non uomo permanendo nella sua essenza. Può accogliere qualità contrarie o relazioni contrarie in momenti diversi. L'uomo può essere prima bianco e poi abbronzato. Non può ammettere il più o il meno. Per Aristotele non si può essere più o meno uomo. ACCIDENTI Ineriscono sempre ad una sostanza Quantità: discrete: numero, discorso continue: linea, superficie, corpo, tempo luogo Le quantità non hanno contrario, non patiscono più o meno, possono accogliere contrari (es. superficie uguale o superficie diseguale) Relazione: relazione (pros ti), essa è sempre detta di altro, per esempio “maggiore” o “doppio”. Gli esempi aristotelici, abbastanza diversi sono: “abito”, “disposizione”, “sensazione”, “scienza”. In alcuni casi due enti in relazione possono esistere simultaneamente altre volte no: la relazione di schiavitù che ha qualcuno è simultanea alla relazione di padronanza che ha un atro nella medesima situzione. La relazione "sensibile" invece può esistere senza la sensazione, cioè l'albero rimane è passibile di sensibilità anche se nessuno lo sente, insomma dipende dai casi. Quando predico di relazioni per Aristotele si danno queste due possibilità: Simultaneità - non simultaneità. Contrarietà: la relazione può avere un contrario, cioè la schiavitù può essere allo stesso tempo padronanza, se io sono schiavo rispetto a qualcuno, posso essere padrone rispetto a qualcun'altro. Invece non potevo essere allo steesso tempo uomo e non uomo. Più o meno: la relazione può accoglier epiù o meno, cioè posso essere pù o meno schiavo. Qualità: essa si dice in molti sensi, cioè comprende specie diverse, quali gli abiti, le disposizioni, le scienze, le virtù, le capacità, le incapacità, le affezioni, sia del corpo che dell’anima. Le qualità, come le relazioni, possono avere contrari e ammettono il più e il meno (Cat. 8)26. Come si vede, alcuni tipi di qualità coincidono con alcuni tipi di relazione, dunque queste due categorie in parte si sovrappongono. Le categorie possono talvolta sovarpporsi, ma non hanno categorie superiori al di sopra di esse...non valgono i cinque generi di Platone. Ci sarebbero molte cose da aggiungere e da studiare. Intanto ti rinvio a questo articolo: journals.openedition.org/etudesplatoniciennes/956 Dove però, non tratta la categoria di luogo. Aristotele nell'omonimo libro non dà troppa importanza a questa categoria, la enumera, ma non la approfondisce. Purtroppo non abbiamo tempo di approfondire oltre l'argomento e pure io dovrei studiarmelo, fai conto che Aristotele distingue anche fra "predicazione" dirsi di qualcosa e "inerenza" essere in qualcosa", anche se poi si interessa soprattutto della predicazione..
Molte grazie, speriamo di rivederci presto!
Presto ci vedremo. Mai paura!!
Grazie prof, buona giornata anche a lei
Grazie prof,alla prossima lezione !
Molto chiaro e coinciso, aspetto con fremitazione una sua futura spiegazione.