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Federico Z.
Добавлен 9 сен 2011
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Lettura riassunto "The victorian Age"
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Lettura riassunto "The victorian Age" per Alessia
lettura traduzione brano "Victorian Age"
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Il nuovo ordine mondiale e la fine della guerra
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Motivi cause e responsabilità della Seconda Guerra Mondiale
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Le cause socio economiche della prima guerra mondiale
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La Triplice alleanza e la Triplice intesa
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La seconda guerra mondiale lItalia entra in guerra
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Le novelle per un anno di Luigi Pirandello
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La vita di Giovanni Pascoli parte 1
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La vita di Giovanni Pascoli parte 1
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Sei un grande al topo mi farimai prendere i diploma🎉❤😂
Come si chiamaquesto sito
Non lo ricordo più lho usato nel passato
Ferdinando Caioli giornalista del quotidiano <La Sicilia> nel 1956 ha dimostrato con prove che Verga è nato a Catania. C' è una lettera dello zio!
Aiuto un pessimista 😱😱🙄🙄
Hola yo soy española un pochino capito 2:45 no
Devo veder per forza sto video per la. Prof di italiano, dio
possibile che non avete parlato delle sue poesie più importanti? (soldati, san martino del carso e mattina) bah
Sono nella raccolta "L' Allegria"
maturità 2024 💀
eccoci qua
Eccomi
domani mattina e io sono qui
maturità 2024
Tutti qui x lo stesso motivo ?
ancora lo studiate a scuola italo Svevo lo studiavo io 40 anni fa facciamo un Po di storia nuova questi sono morti da secoli!!
Come si fa il video così con il personaggio che cammina?
Bellissimo video
Bellissimo video
Ma veramente bello 👍
Bellissimo video 👍
"piccolo" appunto, Montale nel 1917 viene arruolato ma non sta fisso in quanto nel 1918 gli viene affidato un avamposto in Val Morbia. La madre Giuseppina Ricci muore nell'autunno del '42 e Montale le dedica "a mia madre" (prima sezione di "Le Occasioni" --> prima raccolta di Montale). Domenico Montale, detto Domingo, era a capo di una ditta di importazione ed esportazione di prodotti chimici motivo per il quale Svevo conobbe Domenico Montale e successivamente si ricordò del cognome nel futuro incontro con Eugenio. Altro appunto, non si chiama Gabinetto Viesseux, bensì Gabinetto Letterario Giovan Pietro Viesseux, da cui viene sollevato nel 1938 proprio per aver aderito al Manifesto degli intellettuali antifascisti e in futuro, dopo la guerra, entra nel "comitato della cultura e dell'arte", contribuendo in prima persona a defascistizzare il Viesseux. Irma brandeis, con il senhal di Clizia, è una studiosa di letteratura e mistica medievale, la sua famiglia è statunitense e di origini ebraiche (scapperà a causa delle leggi razziali) e quindi dopo un breve periodo di lontananza Irma ed Eugenio si lasciano (anche perche lui si sentiva con Mosca --> chiamata così per via degli occhiali che doveva portare a causa di problemi agli occhi). Come vedremo in "La Bufera e altro", Montale parla di una duplice storia, una che riguarda il passaggio dalla guerra al dopoguerra e l'altra è una storia personale di relazione con Clizia (donna-angelo che deve salvare l'umanità (dal nazismo in primavera hitleriana) e Volpe, sua opposta ma complementare). Montale si affida alle figure femminili non tanto per la vita di queste ma per la propria passione amorosa/ tentativo di pace in un ambiente di massacri. Durante gli anni di guerra, inoltre, ospita sempre per motivi etnico-religiosi Saba e Sanguinetti. Inoltre, dopo essere andato a vivere a Milano, si trasferisce a Firenze ed è lì che incontra volpe, ovvero Luisa Spaziani. Ultimo punto fondamentale è che durante tutta la carriera poetica ha cercato nella realtà così come in poesia il cosiddetto MIRACOLO ovvero come dice a V.12 di Mediterraneo (3 di 4 sezioni di Ossi di seppia) un'altra orbita --> un oggetto o un evento che permette di cogliere aspetti nascosti della realtà o nel caso di Mediterraneo, una svolta esistenziale che gli permette di accedere a un'altra orbita o adiirittura di uscire dalla condizione di immobilità, il problema a tal proposito è che siamo in presenza di un doppio luogo, tutto è possibile da un momento all'altro però Arsenio, da buon inetto, non riesce mai. L'io poetico (la figura Arsenio-Eugenio) augura sempre alla sua interlocutrice un auspicio di salvezza; salvezza che lui non potrà raggiungere perchè, come detto in "godi se il vento ch'entra nel pomario", egli è destinato alla sete. Autore pesante ma interessante e coinvolgente anche ai giorni nostri proprio come Svevo. Buono studio lettore
Video utilissimo, grazie!🤩
La Germania in espansione aveva bisogno di un più ampio mercato, e questo preoccupava sopratutto la Russia e la Gran Bretagna che già a inizio 900 si sentirono minacciati rispettivamente in medio oriente e in Europa orientale
Montale dice Pascoli
What
"Pascoli *cof cof*" -Eugenio Montale
Maturità 2023? Ciao a voi del futuro di maturità nel 2024,25,26,27,28,29 e 30 Metti like se sei tra questi
Muchas grasias desde para vosotras
1840 Nasce a Catania, o secondo alcuni a Vizzini dove i suoi genitori avevano delle proprietà. Figlio di piccoli proprietari terrieri con ascendenze nobiliari, di orientamento liberale e antiborbonico. Da adolescente frequenta la scuola privata di Antonio Abate, poeta e patriota catanese, che lo incita a scrivere il suo primo romanzo "Amore e Patria" rimasto inedito. In questo periodo la formazione di Verga è varia, da una parte ci sono i classici della letteratura italiana (Dante, Petrarca, Ariosto, Manzoni...) e dall'altra ci sono romanzi storici patriottici, di scrittori francesi moderni e l'estetica di Hegel, influenzeranno lo stile e i termini del futuro scrittore. 1854-55 Verga trascorre alcuni periodi in campagna per sfuggire all’epidemia di colera, i ricordi di questo periodo ispireranno molte delle sue novelle. 1858 Si iscrive alla facoltà di legge ma non termina gli studi. Collabora con riviste letterarie e politiche. Influenzato dal patriottismo del suo maestro Antonio Abate nel 1860 si arruola nella guardia nazionale. (1864 Lascia la guardia) 1861-62 Pubblica il suo primo libro, un romanzo patriotico intitolato “I carbonari della montagna”. 1865 Si trasferisce a Firenze, attuale capitale, per poi ci tornarci nel 1869 e rimanerci un paio di anni, questi anni rappresentano un momento di maturazione. Lì a Firenze trova un ambiente culturale dinamico assai diverso da quello conosciuto nella provincia siciliana, per questo decide di stabilirvisi, crede che il movimento incessante da cui è animata la città possa giovare alla sua carriera da scrittore. In questo periodo viene introdotto nella casa dello scrittore patriota Francesco dall’Ongaro, e pubblica il suo primo successo, il romanzo epistolare “Storia di una Capinera”. A Firenze conosce anche la giovane maestra Ginevra Foianesi, con la quale ha una relazione per molti anni. 1872 Si sposta a Milano e ci resta per vent'anni, (fulcro della vita culturale italiana) la città offre innumerevoli stimoli: dall'editoria, dal giornalismo, ai dibattiti teorici sulla letteratura, entra in contatto con la scapigliati, altri letterati interessati come lui alla moderna narrativa europea. I suoi gusti letterari non sono cambiati, continua a simpatizzare per gli scrittori europei soprattutto i francesi come Zola, Balzak e Flabeurt. In questo periodo si avvicina al naturalismo e al verismo. A Milano vive un periodo di immensa creatività che causa il progressivo distaccamento dal romanticismo. 1874 Pubblica “Netta”, la prima di una lunga serie di novelle scritte in quegli anni che testimoniano un rinnovato interesse per il mondo popolare siciliano. La sua poetica si rifà al verismo. 1878 Esce la novella “Rosso Malpelo” e inizia a progettare un ciclo di 5 romanzi a cui voleva dare il titolo “I vinti” Nello stesso anno lascia il nord Italia per tornare a Catania in occasione della morte della madre. Torna a Milano 7 mesi dopo, successivamente ad una crisi depressiva. Escono le prime raccolte di novelle “Vita dei Campi” e “Novelle rusticane”. 1881 I MALAVOGLIA. È talmente convinto dell’importanza delle sue nuove opere che le promuove anche all’estero, con viaggi a Parigi e a Londra, il romanzo però non suscita l’accoglienza sperata, anzi è molto deluso. Al contrario il romanzo “Cavalleria rusticana” rappresentato a Torino nel 1884 Si rimette a lavoro e scrive altre novelle. 1886-89 Sta a Roma, poi torna in Sicilia dove porta a termine il romanzo “Mastro Don Gesualdo”, pubblicato nel 1889, questo romanzo ha successo, ma è ancora Cavalleria rusticana l'opera più acclamata. Continuano le rappresentazioni teatrali sia in Italia sia all’estero. Verga si avvicina alla sua crisi creativa, si arena il progetto sulla scrittura dei “Vinti” e si aggravano i problemi psicologici dovuti alle difficoltà economiche. 1893 Decide di tornare a Catania, dove la relazione con la contessa Dina Castellazzi, conosciuta qualche anno prima, si trasforma in una affettuosa amicizia che conforta lo scrittore negli ultimi anni della sua vita. Deluso dalla sua carriera, riduce sempre di più la attività letteraria, mentre si occupa in maniera ossessiva dell’amministrazione del proprio patrimonio. Di tanto in tanto si dedica alla scrittura della “Duchessa di Leyra” che resterà incompiuto. 1915 Con la Prima guerra mondiale prende posizione tra gli interventisti, mentre nel dopo guerra si avvicina al movimento fascista, ma non si iscrive ai fasci di combattimento. Nominato senatore, compie l'ultimo viaggio a Roma nel 1920 per il giuramento 1922 Muore a Catania. Molte delle sue novelle vengono pubblicate post morte.
1855 Nasce a San Mauro di Romagna (che dal 1932 in su onore si chiama San Mauro Pascoli) La famiglia di Pascoli godeva di una buona situazione economica, il piccolo Giovanni trascorre un’infanzia molto felice, è il quarto di 10 figli, di Caterina Locatelli Vincenti e Ruggero Pascoli, amministratore di una tenuta agricola dei Principi Torlonia. 1862-71 Pascoli porta avanti gli studi presso il collegio degli Scolopi di Urbino, iniziati insieme ai fratelli Giacomo e Luigi. 10 agosto 1867 Il padre viene tragicamente ucciso per motivi di interesse, questo avvenimento segna profondamente Pascoli, che negli anni immediatamente successivi perde anche la sorella maggiore, la madre e il fratello Luigi. Giovanni conclude gli studi liceali a Firenze e vince una borsa di studio per la facoltà di lettere dell’università di Bologna. A Bologna ha come maestro il poeta Giosuè Carducci e diviene uno dei suoi allievi prediletti, conosce il socialismo e nel 1879, durante una manifestazione, viene arrestato e passa qualche mese in carcere. Il periodo passato in carcere rappresenta per Pascoli un’esperienza importante che lo segna e lo condiziona. Si allontana dagli ideali del socialismo e si avvicina ad una sorta di umanitarismo che aspira alla solidarietà fra gli uomini e alla ricerca della bontà, è anche il periodo delle prime prove poetiche. 1882 Si laurea in lettere con una tesi sul poeta greco Alceo, dopo la laurea inizia ad insegnare latino e greco nei licei prima a Matera e poi a Massa. 1887-95 Insegna e vive a Livorno insieme alle sorelle Ida e Maria (detta Mariù) Il trasferimento in Toscana gli permette di ricongiungersi alle sorelle, tentando di ricreare la serenità del nido familiare distrutto dall’omicidio del padre. Il rapporto con le due sorelle non manca di venature morbose e viene messo in crisi nel 1895 dal matrimonio di Ida. Il rapporto tra Giovanni e Mariù dopo questo evento diventa ancora più stretto e la sorella rinuncia a qualsiasi opportunità per rimanere sempre vicino a lui. 1891 Viene pubblicata “Myricae”, la prima raccolta di poesie di Pascoli, il titolo “Myricae” è un’epigrafe che riprende un verso virgiliano “non omnes arbusta iuvant humilesque myricae” la cui traduzione è “non a tutti piacciono gli arboscelli e le umili tamerici”. Dal titolo comprendiamo che l’intento dell’opera è quello di proporre una poesia orientata verso gli aspetti più umili e semplici della vita in un contesto agreste, i componimenti sono brevi e presentano un’ampia varietà di metriche, spesso ricavati da combinazioni di schemi tradizionali. Pascoli sceglie spesso il novenario, un verso poco usato, ma soprattutto crea un linguaggio originale che nomina esattamente animali, piante e oggetti di uso quotidiano. Grazie al frequente uso dell’onomatopea, il poeta richiama la realtà attraverso il suono, superando le convenzioni comunicative, mentre attraverso l’analogia, accosta immagini prive di evidenti legami logici. La realtà quotidiana ha però un aspetto sfumato e onirico che lascia intravedere l’inquietudine dell’autore, la ricerca di uno spazio intimo, di una felicità perduta, di un nido familiare scomparso. La poesia sembra essere lo strumento attraverso il quale Pascoli tenta di ritrovare la propria infanzia, di dipingere figure di persone che non ci sono più e che sono irraggiungibili. Abbiamo cinque edizioni 1891, 1892, 1894, 1897 e il 1900, il numero dei componimenti cresce fino all’edizione del 1900 che ne conta 156. Pascoli porta avanti un’amicizia distanza con Gabriele D’Annunzio, poeta e personaggio estremamente diverso da lui, al di là delle diffidenze e della rivalità artistica, i due nutrono una stima reciproca che D’Annunzio esprime anche nell’omaggio che rende il collega dopo la sua morte. 1892 Pascoli vince la prima medaglia d’oro al concorso internazionale di poesia latina di Amsterdam, ne seguono altre 11 negli anni successivi. Viene considerato dunque, il maggiore poeta latino del tempo 1895 Anno del matrimonio della sorella Ida, Pascoli prende in affitto con la sorella Mariù una casa nella valle del Serchio, a Castelvecchio di Barga. Nello stesso anno inizia insegnare grammatica greca e latina all’università di Bologna. 1897 Si trasferisce a Messina dove riceve l’incarico di professore ordinario di letteratura latina. Nello stesso anno vede la luce la sua più importante riflessione poetica, “Il fanciullino”, in questo periodo numerosi suoi componimenti vengono pubblicati su importanti riviste come Convito e Il Marzocco, e vedono la luce le sue antologie per la scuola, vari scritti di critica letteraria e la sua raccolta “Poemetti” che sono componimenti formati da strofe di endecasillabi in terza rima e presentano un andamento narrativo. Sono legati alla poetica del fanciullino, la vita campestre con i suoi valori viene esaltata in contrasto con il male che prevale la società, la natura infatti appare come uno spazio consolatorio è protettivo che può soddisfare il bisogno del poeta di intimità, familiarità di un nido che lo salvi dalle pene del mondo. I personaggi sono tipici protagonisti della vita di campagna e forniscono esempi della regolarità e della continuità ricercate dal poeta Nei poemetti, Pascoli porta avanti la sua ricerca linguistica e si apre al lessico specifico dei lavori agricoli e alla riproduzione del parlato con l’inserimento di parole straniere, a dimostrazione del continuo lavoro del poeta sulle proprie opere dei poemetti abbiamo tre edizioni 1897, 1900 e 1904. 1902 Con grandi sacrifici economici Pascoli e riesce a comprare la casa e il podere di Castelvecchio. 1903 Ottiene il trasferimento all’Università di Pisa e crede di aver ricreato così il nido familiare e di poter raggiungere la tanto desiderata serenità, anche se con i consueti timori del mondo esterno e le venature morbose del rapporto con la sorella. 1903 Vengono pubblicati anche i “Canti di Castelvecchio” Le poesie dei Canti di Castelvecchio presentano una metrica molto varia e sono generalmente più lunghe di quelle di Myricae con un andamento narrativo. L’ordine dei componimenti ricalca per due volte il ciclo delle stagioni dell’inverno alla primavera, ancora una volta ci troviamo in un mondo campestre, Castelvecchio è il luogo in cui poeta ricerca protezione e serenità in cui ha trasferito il proprio nido. Le riflessioni possibili all’interno di questo ambiente sicuro gli permettono di spaziare fino a porsi domande universali, in particolare sulla morte, che rimangono però prive di risposta. Pascoli arriva riconoscersi come appartenente al mondo dei morti piuttosto a quello dei vivi, in quanto legato a qualcosa che non c’è più. La tragica uccisione del padre è un tema fortemente presente insieme a quello dell’infanzia La raccolta si conclude proprio con la sezione “Il ritorno a San Mauro”, composta da nove poesie che tentano di ricreare i luoghi dell’infanzia. Non mancano i riferimenti all’amore e al sesso, considerati come portatori di una felicità che però il poeta come abbiamo visto non riesce a sperimentare nel corso della sua vita. L’dizione definitiva dei Canti di Castelvecchio, esce nel 1912 poco dopo la scomparsa dell’autore. 1904 Viene pubblicata la raccolta di versi “Poemi conviviali”, con quest’opera Pascoli cerca di ritagliarsi un ruolo da poeta civile, in grado di stimolare gli ideali umanitari elaborati in precedenza. 1905 Pascoli accetta la cattedra del maestro Carducci presso l’università di Bologna, non è una scelta facile, egli ricopre un ruolo importante e si fa carico di numerosi impegni e responsabilità senza trovare un immediato riscontro tra gli studenti. I componimenti di questo periodo rispecchiano il desiderio di ufficialità, come si può notare dalle poesie della raccolta “Odi e inni” del 1906. Questa svolta porta il nostro poeta verso posizioni sempre più lontane dal socialismo degli anni universitari, si avvicina ora un nazionalismo che prevede la solidarietà fra tutte le classi sociali e l’espansione coloniale, appoggia per questo motivo la guerra in Libia con il famoso discorso “La grande proletaria si è mossa” pronunciato nel 1911 a Barga. 6 aprile 1912 Malato di cancro Giovanni Pascoli si spegne a Bologna.
maturità 2023
Maturità 2023
Fantastico, grazie mille ❤❤
ciao federico z.
Maturità 2023🫴🏻
I figli sono antonioetto e annamaria ...
Puttana ho preso 3 , prima di fare un cazzo di video impara a spiegare bene le PORCAPUTTANA di cose con le informazioni corrette
basato
Ci sono finito solo per colpa della prof
Svevo dice Pascoli
Sparatemi pt2
Sparatemi
Spoiler: fa schifo
Facile facile per voi daje porcozio
5E was here
POGKRACK
dio cane
ivanooooo
Perché la musica di sottofondo ?
Bello questo video
Non so se qualcuno ha notato le inversioni dei colori al minuto 2.26. ha evidenziato in GIALLO la triplice alleanza (VEDI nella mappa), e inVERDE la triplice intesa... MA nei rettangolini sono invertite: TRIPLICE INTESA IN GIALLO . austria germania italia, TRIPLICE ALLEANZA IN VERDE: russia francia granbretagna... ATTENZIONE!
عليا الطلاق عظمه ❤️
Giovanni Verga nasce nel 1840 a Catania. Muore nel 1922 a Catania, dopo aver trascorso la sua vita in diverse città italiane. Figlio di agiati proprietari terrieri con ascendenze nobiliari, di orientamento liberale. Da adolescente frequenta la scuola privata di Antonio Abate, poeta e patriota catanese, che lo incita a scrivere il suo primo romanzo "Amore e Patria" rimasto inedito. In questo periodo la formazione di Verga è varia, da una parte ci sono i classici della letteratura italiana (Dante, Petrarca, Ariosto...) e dall'altra ci sono romanzi storici patrioti di scrittori francesi moderni e l'estetica di Hegel. Nel 1858, si iscrive alla facoltà di legge ma non termina gli studi. Collabora con riviste letterarie e politiche. Influenzato dal patriottismo del suo maestro Antonio Abate nel 1860 si arruola nella guardia nazionale. Tra il 1861 e il 1862 pubblica il suo primo libro, un romanzo patriotico intitolato I carbonari della montagna. Nel 1865 si trasferisce a Firenze, capitale del Regno, poi ci torna nel 1869, lì a Firenze trova un ambiente assai diverso e dinamico, entra in contatto con la vera società letteraria italiana. Lì pubblica il romanzo Storia di una giovane Capinera. Nel 1872 egli si sposta a Milano e ci resta per vent'anni, la città offre innumerevoli stimoli: dall'editoria, dal giornalismo, dal dibattito politico e sociale, e lui entra in contatto con la scapigliatura. I suoi gusti letterari non sono cambiati, continua a simpatizzare per gli scrittori europei soprattutto i francesi come Zola, Balzak e Flabeurt. In questo periodo si avvicina al naturalismo e al verismo. A Milano si distacca dal romanticismo e nel 1874 pubblica Netta, serie di novelle che testimoniano un rinnovato interesse per il mondo popolare siciliano. La sua poetica si rifà al verismo. Nel 1878 esce la novella Rosso Malpelo. Escono le prime raccolte di novelle Vita dei Campi e Novelle RUSTICANE. 1881 I MALAVOGLIA. Viaggi a Parigi e a Londra per promuovere le sue opere, tuttavia non gli viene riconosciuto il successo... Post mortem lo resero immortale. Tra il 1886 e il 1889 sta a Roma Poi torna in Sicilia dove porta a termine il romanzo Mastro-don Gesuardo, questo romanzo ha successo, ma è ancora Cavalleria Rusticana l'opera più acclamata. Verga si avvicina alla sua crisi creativa e si aggravano i problemi psicologici dovuti alle difficoltà economiche. Nel 1915 con la prima guerra mondiale prende posizione tra gli interventisti. Nominato senatore, compie l'ultimo viaggio a Roma e muore nel 1922 a Catania. Molte delle sue novelle vengono pubblicate post mortem. La Sicilia lo riaccoglie nella vecchiaia e dopo un'intera vita ritrova le sue radici nella provincia Siciliama
grazie