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I sintomi di un tumore cerebrale sono molto variabili e dipendono dal tipo di tumore e dalla sua sede. Nel suo caso c'è l'evento scatenante del trauma acustico per cui è perlomeno improbabile che gli attuali sintomi possano essere riferibili ad un tumore cerebrale. Se persistono consulti un medico,. Sarà lui a decidere se sia necessario eseguire uno studio RM.

@@alessandrobozzao buonasera e grazie Ho fatto una risonanza magnetica questo è quello che è uscito “L'esame è stato eseguito con apparecchiatura FUJI 0,4T. Sono state effettuate le tecniche dello SE, TSE, GE, TIR ed EP. Sono state eseguite immagini T1 pesate, T2-DP pesate e diffusione lungo i tre piani ortogonali. L'esame non rileva alterazioni d'intensità nel parenchima cerebrale. Il sistema ventricolare sovratentoriale è di normale morfologia e dimensioni. Gli spazi subaracnoidei sono nei limiti. Si rileva un'area a contenuto liquorale extraassiale nella fossa media di sinistra. Determina una lieve deformazione della grande ala dello sfenoide. Non produce compressioni sul polo temporale omolaterale. L'alterazione è da riferire a cisti aracnoidea” Secondo lei posso stare tranquillo? Ho paura che la risonanza fosse un po’ sfocata, che il radiologo si sia confuso, magari che abbia confuso il tumore con una cisti

Il referto descrive chiaramente una cisti aracnoidea. Si tratta di una condizione congenita che generalmente rimane stabile nel tempo. Starei molto tranquillo.

@@alessandrobozzao la ringrazio veramente tanto per le risposte precise esaustive, rapide da professionista. Ultima cosa quindi lei dice che anche se non ha segnato le dimensione delle ciste non ci sono problemi? aggiungo che la risonanza magnetica è stata fatta SENZA CONTRASTO, è un problema? Dice che si è visto comunque tutto anche senza contrasto dovesse esserci un tumore?

Si il contrasto in questi casi non serve. Riguardo alle dimensioni queste sono comunque facilmente deducibili dalle immagini che ha nel suo CD.

Sono un neuroradiologo non ho queste competenze

@@alessandrobozzaoperò può farne altre su neuroradiologia !

Le consiglio una RM ad alto campo tra 1.5 e 3 Tesla. Deciderà poi il neuroradiologo parlando con lei l’esame più opportuno da eseguire.

Dipende nei magneti più nuovi che sono più compatti rimane sul bordo. Sempre parlando di alti campi.

Grazie per questo suo commento. Le auguro di avere sconfitto questa malattia.

​@@alessandrobozzao dottore mi scusi io ho sempre avuto una cisti aracnoidea dalla nascita , però nell' ultima risonanza non risultava che l avessi ? È possibile ?

⁠mi sembra strano in genere le cisti rimango stabili nel tempo

Gentile Sig.ra, ha la mia totale comprensione e solidarietà. Purtroppo la sua conclusione è quella che ha maggiore senso. Non c'è nessuna spiegazione razionale in quanto accade nelle neoplasie cerebrali. Da quello che mi dice capisco che avete fatto il massimo per suo figlio. Capisco che forse è poco ma almeno vi deve dare la serenità che nulla è stato lascato intentato.

Grazie Professore; spero che la loro presenza sta sempre accanto a noi!

Scusa ma non è vero, è spiegato a livello base per chi non conosce nulla della risonanza magnetica

O magari capito da un cane . Poniti la domanda

Grazie, sono un po’ impegnato nelle mie attività di medico e docente ma sarò contento di rispondere a specifici quesiti

Se ha dei quesiti sono felice di poterle rispondere su questa chat.

Sì lo chieda al radiologo che eseguirà l’esame. Le faranno riempire lo stesso modulo di compatibilità con la RM. Se non ci sono controindicazioni la faranno entrare.

Se farà l’esame con un’apparecchiatura ad alto campo, no. Altrimenti chieda di una RM aperta dedicata allo studio delle articolazioni. La qualità è inferiore ma probabilmente sufficiente per la diagnosi.

In linea di massima si dovrebbe già vedere. Solo alcune lesioni molto piccole potrebbero sfuggire. La necessità di approfondire con il contrasto dipende dalla clinica del paziente e viene decisa dal neuroradiologo che esegue l'esame.

La RM non utilizza radiazioni ionizzanti ma campi magnetici e radiofrequenza ed è biologicamente innocua.

Durante uno studio della colonna, utilizzando Risonanze più nuove, la testa rimane ai limiti interni del magnete e girandola dovrebbe vedere fuori. È anche possibile chiedere al tecnico di entrare nel magnete “dai piedi” in modo da evitare di attraversarlo con la testa. La posizione è la stessa ma il senso di claustrofobia minore. Chieda anche se una persona di sua fiducia può farle compagnia durante l’esame. Insomma le soluzioni sono molte. Comunque stia tranquilla, l’esame è del tutto innocuo e razionalizzando la situazione dovrebbe riuscire.

Se si tratta di una grave claustrofobia le consiglierei di eseguire l’esame in sedazione ma comunque con una RM ad alto campo. Generalmente io provo sempre prima magari con l’ausilio di una persona amica o di un parente che può rimanere vicino al paziente durante l’esame.

Non lo so, ma lei chieda se la RM disponibile ha un gantry da 70 cm e non dovrebbe avere problemi

La migliore si trova a San Cataldo... Regina Pacis inoltre si può chiedere anche la sedazione assistita

Grazie, sono un neuroradiologo e queste sono le lezioni che preparo per gli studenti di medicina. Non mi occupo di altri settori.

@@alessandrobozzao Scusi, forse mi sono espresso male, intendevo se avesse intenzione di caricare anche altre lezioni sul rachide cervicale e dorsale o comunque inerenti al settore di cui è specialista. Io sono solo un tecnico, però lavoro quasi esclusivamente in RM e seguendo lei ed altri suoi colleghi mi rendo conto di riuscire a fare esami più corretti e ragionati e lo considero importante. (come appunto fa notare anche lei nel video oggetto). Grazie di nuovo. Saluti.

Il "casco" è l'antenna che riceve in segnale quando si esegue uno studio del cervello ed è obbligatorio in tale eventualità. Per altri tipi di studio (colonna, addome, etc) non viene utilizzato.

É completamente chiuso sulla faccia o posso vedere fuori? Grazie

@@alessiagiovine8562 in genere il casco ha una apertura anteriore e potrà osservare il magnete. Spesso viene inoltre posizionato un piccolo specchio che consente di vedere fuori da magnete. In alcune strutture ci sono anche sistemi più sofisticati di intrattenimento.

@@alessandrobozzao grazie mille

@@alessiagiovine8562 La parte anteriore è aperta

wataaaa

La valutazione di qualsiasi esame RM necessita di tutti gli elementi dell’esame stesso e quindi del suo completamento. Sarebbe quindi superficiale parlare al paziente dando informazioni durante lo stesso. Tuttavia nei centri di buon livello, al termine dell’esame, è previsto un colloquio in cui il radiologo o, nel caso dell’ ipofisi il neuroradiologo, comunicherà verbalmente al paziente i risultati e discuterà con lui l’iter successivo più corretto.

Grazie mille

Non ci sono problemi con gli impianti di titanio e gli artefatti sono trascurabili. Per quanto concerne il mezzo di contrasto la scelta di eseguire i controlli con o senza dipende dal tipo di patologia e dalla scelta del suo neuroradiologo. Nel follow-up di alcune neoplasie cerebrali potrebbe anche essere superfluo in alcuni controlli intermedi.

@@alessandrobozzao grazie mille per la risposta. Le vorrei chiedere un ultima cosa adesso che ci sono. Un DentalScan, rilascia la stessa quantità di raggi di una normale TAC, o molto meno?

@@__sukhoi8797 Ovviamente dipende dal tipo di TC (le più moderne danno meno dose radiante) e dal tipo di esame (un Total body più di un cranio) ma, in linea di massima, la quantità di radiazioni di un dental scan è molto inferiore alla TC.

Nessun problema con gli impianti di titanio sia sulla sicurezza che, in genere, sulla qualità delel immagini.

Dipende dalla lunghezza della RM. Quelle più recenti sono anche più corte e la testa sarà sul limite quando farà l’esame dell’addome inferiore. Quando farà il superiore entrerà più all’interno. Ricordi che la struttura da studiare deve stare al centro del magnete.

@@alessandrobozzao grazie

Mi farebbe piacere avere una risposta

L’allegria al contrasto della RM è un evento estremamente raro. Se lei è un soggetto allergico lo specifichi e chieda che sia presente un anestesista. È anche possibile fare una terapia di desensibilizzazione. Questo si fa se il paziente ha già avuto una reazione allergica al gadolinio, evento, come le ho detto estremamente raro.