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MuseoRisorgimento
Италия
Добавлен 7 июн 2012
E' il più antico e noto museo di storia patria italiana, l'unico "nazionale" per importanza, ricchezza e rappresentatività delle sue collezioni.
Parlamento subalpino: lavori di manutenzione straordinaria
Museo Nazionale del Risorgimento e Centro di Conservazione e Restauro "La Venaria Reale" presentano i lavori di manutenzione straordinaria effettuati a luglio/agosto/settembre 2023.
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Il Museo su Google Arts & Culture
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Il Museo Nazionale del Risorgimento insieme a Google Arts and Culture porta online le sue collezioni. Immergiti nelle sale a 360°, esplora la collezione digitale e scopri i tesori del Museo nelle storie.
Il direttore Ferruccio Martinotti presenta il Museo al Consolato Italiano di Detroit
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L'incontro, organizzato dalla Console Maria Manca, Vuole celebrare il 160° Anniversario dell'Unità d'Italia e dell'inizio delle relazioni diplomatiche tra gli Stati Uniti d'America e l'Italia.
Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano
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Storia, arte, cultura, emozioni: scopri il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino
Oggi è già storia - Celebrazione del 160° anniversario dell'Unità d'Italia
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Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano celebra il 160° anniversario dell'Unità d'Italia
Nuova identità visiva del Museo - in collaborazione con IED Torino
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Ieri come oggi, è tempo di Risorgimento! Questo il messaggio della nuova identità visiva del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, creata dagli studenti dell'Istituto Europeo di Design e presentata in occasione delle celebrazioni per i 160 anni dell'Unità d'Italia. Oggetto della progettazione di tesi del corso Triennale in Graphic Design, il nuovo logo sottolinea l'attualità della missione...
1821-2021 La Restaurazione, i moti, Le mie prigioni
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Nella ricorrenza dei 200 anni dei moti del 1821 ricordiamo alcuni eventi e personaggi del ciclo di insurrezioni che per primo tentò di scardinare l’ordine e l’equilibrio stabiliti dal Congresso di Vienna; fra questi Silvio Pellico e la presentazione di un grande classico, divenuto simbolo della propaganda antiaustriaca!
Dialoghi alla scoperta dei tesori del Museo. Bellissima Virginia, una contessa alla corte di Francia
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Ultimo appuntamento con i Dialoghi alla scoperta dei Tesori del Museo: protagonista la Contessa di Castiglione che, grazie alla sua bellezza e vanità, si trovò al centro delle vicende politiche del suo tempo. Ce la raccontano le oltre cinquecento fotografie che si fece scattare in pochi anni. Ne parleranno la responsabile degli archivi del Museo Daniela Orta e il direttore Martinotti.
Dialoghi. “Dei delitti e delle pene”, Cesare Beccaria e l’illuminismo giuridico
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L’avvocato Alberto de Sanctis, presidente della Camera Penale Vittorio Chiusano del Piemonte Occidentale e della Valle d’Aosta, spiega l’attualità del pensiero di Cesare Beccaria nell’opera Dei delitti e delle pene.
Dialoghi alla scoperta dei tesori del Museo. Guerra di Crimea, professione reporter
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Il direttore Ferruccio Martinotti incontra il giornalista Domenico Quirico per raccontare l’avventura dei reportage di guerra illustrando le fotografie realizzate da James Robertson sui campi di battaglia durante la guerra di Crimea tra il 1855 e il 1856.
Dialoghi alla scoperta dei tesori del Museo. Storia e diplomazia in carrozza verso Plombières
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Può la diplomazia cambiare il corso della storia? Una domanda a cui risponde il professor Edoardo Greppi, ordinario di Diritto Internazionale presso l’Università degli Studi di Torino, spiegando il percorso che, grazie all’abilità di Cavour, portò il Regno di Sardegna all’alleanza con la Francia per sconfiggere l’Austria.
Dialoghi alla scoperta dei tesori del Museo. Da un torchio di legno al web, la libertà di stampa
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La libertà di stampa come diritto del cittadino di essere correttamente informato. Parte da questa riflessione il Dialogo con il direttore del TGR Rai Piemonte Tarcisio Mazzeo che prende spunto dal torchio tipografico austriaco del 1848 conservato nella sala 13 del Museo.
Dialoghi alla scoperta dei tesori del Museo. L’Encyclopédie, pietra angolare del sapere moderno
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Tra i tesori che il Museo conserva nella sua biblioteca troviamo l’intera edizione di Livorno dell’Encyclopédie di Diderot e D'Alembert stampata tra il 1770 e il 1778. Il professor Walter Barberis, presidente della Giulio Einaudi Editore, ci spiega il legame tra questa importantissima opera dell’Illuminismo e il Risorgimento.
Dialoghi alla scoperta dei tesori del Museo. Dalsani e la nascita della pubblicità
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Terzo appuntamento con i Dialoghi. Protagonista Marco Boglione, fondatore e presidente del gruppo BasicNet e presidente della Fondazione Cavour: ci svela i segreti del linguaggio pubblicitario e la sua influenza sui costumi delle persone a partire dai manifesti di Dalsani realizzati a inizio Novecento.
Dialoghi. Lo Statuto Albertino, cento anni di un carta costituzionale
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Dialoghi alla scoperta dei tesori del Museo. Viva Verdi, l'Opera come canto di libertà
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1814-1830 La restaurazione in Europa e in Piemonte.mp4
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1814-1830 La restaurazione in Europa e in Piemonte.mp4
Grazie
Bellissimo video.
Innanzitutto, alcune parti non si può commentare è questo la dice lunga:Beccaria: dice,nessuno può togliere la vita; mentre, caro Beccaria, sono gli altri a togliere la vita uccidere,senza pietà;vedi non ultimo, vicino Taranto un 36 enne accerchiato da 20 maledetti bastardi,è stato accoltellato,te lo dico io perché accadono questi bollettini di guerra : qui è il paese della cuccagna,si cuccagna;infatti, ti comporti bene in carcere, ti danno permessi: stiamo scherzando?sii coerente,non insistere nella tua opinione, guarda la realtà ogni ora c'è un bollettino di guerra, può succedere a tutti anche a te accerchiato da bastarti a chi ti rivolgi in quel momento,non hai via di scampo, vedrai,con la pena di morte, ci pensano bene prima di far del male e uccidere il prossimo(sii coerente altrimenti vuoi avere solo è sempre ragione tu)son le maledette circostanze a farsi di avere la pena di morte ( ti ripeto non si fa) assolutamente: sei costretto:uccidono grandi,piccoli,anziani,e donne,non si finisce mai: un caloroso saluto a tutti i veri Italiani purtroppo siamo sempre meno
La pena di morte, in alcuni casi, è cosa buona e giusta. Quindi un paese può essere civile e democratico con la pena di morte.
Dal 1861 fratelli di nessuno
Parla per te, ci sono tanti accademici e storici del sud che sono per il Risorgimento. Te ne dico uno della mia città, Giuseppe Galasso.
3°B c'è nessuno?
Allora potreste accorciarlo, ma apprezzo la teatralità
Il video è davvero bello e suggestivo. La ricorrenza dei 160 anni dell'Unità d'Italia ripresa con un taglio contemporaneo e dinamico mi piace molto.
Loro non si sono resi conto che i piemontesi hanno invaso, e non liberato, i territori pontifici e napolitani per farsi spacciare nell'essere falsamente italiani. Secondo me, bisogna riscrivere la storia prima di dire certe buffonate. Ma io mi chiedo: perché sono bravi a oscurare la verità sui libri della scuola? Perché non prendono coscienza, invece di sostenere la farsa cultura italiota?
Viva l'Italia!
Viva la nostra bella Italia, unita e democratica!!
Viva l'Italia!
Cialtroni neobarbonici, parlateci delle STRAGI di Messina e di Catania, da parte dei mercenari svizzeri al soldo del vostro caro Re Bomba...
Cialtroni neobarbonici, parlateci del famigerato 'Re Bomba', il degno sovrano di voi SUDDITI...
Bugiardi maledetti!!!!!! La storia la conosciamo bene!!!!!! Il video è pieno di falsità!!!!!!!
Verso l inizio della fine della civiltà italiana, infatti dopo solo corruzione, ladrocinio e criminalità legalizzata ( Garibaldi entro a Napoli scortato dalla camorra)
Ma che cosa dite??? I piemontesi invasero e massacrarono il Sud. Dal 1860 partì l'emigrazione. Il regno di Sardegna era indebitato fino al collo e trattava i Sardi come popolo inferiore. I Savoia erano francesi e parlavano francese.
BASTARDI AVETE PRESO IL SUD MASSACRANDI DONNE VECCHI BAMBINI . PIEMONTESI COMANDATI DA UN BASTARDO CHIAMATO GEN.CIALDINI
Ridicole Menzogne che ormai non reggono più questo falso paese.... Il disastro avvenne nel passaggio storico dalle monarchie cattoliche ai governi costituzionali, già prima del 1859 la classe elitaria del Nord finanziava segretamente invasioni nel regno di Napoli, il Piemonte sull'orlo del fallimento aggredi un antico stato sovrano e lo spogliò di tutti i suoi beni, perfino gli impianti industriali furono smantellati e portati a Genova.... I moti Lliberali erano insignificanti e inascoltati fini a quando Lo stato napolitano non iniziò a rappresentare un pericolo per la potenza navale inglese, i Britannici avevano molti buoni motivi per eliminare il regno delle due Sicilie, un soggetto economico e politico odiato in quanto nazione papista odiato sin da i tempi della questione dello zolfo ma ancora di più quando strinse accordi con la Russia..... L'inizio degli scavi del canale di Suez (1859) spaventò talmente tanto il governo Inglese che decise di intervenire con i soldi e con i legni da guerra a supporto della spedizione de i mille... La gloriosa dinastia de i Borbone di Napoli sarebbe inevitabilments caduta di fronte all'affermarsi de i governi costituzionali però era il regno delle due Sicilie Che doveva fare l'unità.... "il governo Borbonico è la negazione di Dio eretta a forma di governo" dalle due lettere del 1851 scritte da William Gladstone al Lord di Aberdeen «essere inutile di parlare della questione pendente con Napoli, ed avere il convincimento, che una modificazione superficiale nel suo governo non potrebbe assicurare la futura tranquillità; crede essere necessario di riformare in una maniera sensibile tutto lo spirito del governo, concedersi almeno qualche porzione di libertà politica, e di amministrarsi la giustizia con mani pure ed imparziali; senza di che l’Italia meridionale continuerà ad essere ciò che è ora, una piaga schifosa agli occhi dell’Europa.» il Rappresentante inglese a Napoli scriveva al suo Governo, 14 settembre 1856 «se sventuratamente nulla si facesse per cambiare la forma governativa (volevano le amnistie per i loro protetti "rivoluzionari") in Napoli ne sarebbero derivate complicazioni serissime.» Il rappresentante del governo Inglese a Napoli scriveva al suo governo, 2 giugno 1856 « La presenza dei due legni da guerra inglesi influì alquanto sulla determinazione dei comandanti dei legni nemici, naturalmente impazienti di fulminarci, e ciò diede tempo di ultimare lo sbarco nostro. La nobile bandiera di Albione contribuì, anche questa volta, a risparmiare lo spargimento di sangue umano; ed io, beniamino di codesti Signori degli Oceani, fui per la centesima volta il loro protetto. » Dalle memorie di Garibaldi «Senza l’aiuto di Palmerston, Napoli sarebbe ancora borbonica, e senza l’ammiraglio Mundy non avrei giammai potuto passare lo stretto di Messina.» Giuseppe Garibaldi Nel suo viaggio a Londra, aprile 1864
Vaffanculo, rivogliamo le Due Sicilie
Almeno per la parte riguardante il sud, è cosi falso che non si poteva fare peggio.
La locomotiva piemontese con i soldi rubati al Sud.
Il sud era arretrato e misero purtroppo privo di materie prime nel 1850 a fronte di una misera linea ferroviaria lunga una cinquantina di chilometri in Europa erano già in esercizio 38000 km di strade ferrate e si estraevano e commercializzavano 126 milioni di tonnellate di carbone con cui viaggiava anche il trenino che daNapoli andava a Portici o che alimentata i piroscafi della flotta napoletana altro che affermare che lo zolfo era il petrolio dell epoca con quello si facevano allora come oggi i fiammiferi.
chi lat
Le pagine della vergogna scritte dai barbari.
Affermare che i borbonici effettuassero delle persecuzione è il colmo della faziosità, prima della invasione piemontese al Sud non c'era EMIGRAZIONE. Certo bisogna anche inventare qualcosa che paraventi i ladri....ma è talmente piemontese..........
come si fanno a dire ancora stronzate non, avete capito che queste merde di Cavour garibaldi se hanno vinto grazie all inghiltera ai massoni alla mafia in Sicilia alla cammora napoletana! !! perché il regno di Napoli iniziava a dar fastidio all inghiltera e il cornuto di Cavour era indebitato fino al osso!!! dove sono i quattrocento quaranta milioni e oro del banco di Napoli! !! sono serviti a fare l'italia? ?? è uno schifo a sentire ancora questi video !!! mercenari !!!!
E così giunse il ladro di cavalli e scrisse le pagine più..............................del risorgimento insieme al re galantuomo, ma quante sciocchezze !
Viva Giuseppe Garibaldi, Pisacane, Mazzini, uomini cosi'non ci saranno piu
Garibaldi ? Il ladro di cavalli .......peccato che il figlio si unì ai briganti meridionali, riconoscendo le malefatte del padre. Da Porta a Porta 2010su intervista ad Anita Garibaldi discendente.
I guai della storia orale.
Menomale.
@@marcoselli588 certo che voi uno come garibaldini lo sognavate poi volerlo combattere con dei generali ottantenni è stata una cosa assurda....
Meglio così.
Pisacane scrisse prima di imbarcarsi per l impresa di Sapri, :Se riesco, apprezzero assai poco coloro che mi applaudiranno, se fallisco disprezzero 'profondamente coloro che mi additeranno, che mai nulla fanno nella vita, e sempre criticano gli altri.. Chi vuol capire capisca
Documentario ben fatto!
si, nel falso.
@@marcoselli588 è tutto vero fattene una ragione al Volturno un esercito di 50000 uomini di fronte a 30000 garibaldini ebbe la peggio perché non voleva combattere era una guerra persa in partenza perché il regno era già finito da tempo
Potevano essere anche 100.000 ma i generali erano stati corrotti preventivamente da Cavour, la truppa era senza guida.
Certo, si festeggiava, si festeggiava talmente tanto che al Meridione dopo l'unità furono moltissimi i briganti che opponevano resistenza alla piemontesizzazione del territorio, il meridione fu derubato delle sue ricchezze e con la legge PICA fu dato alle truppe piemontesi e alleati inglesi il libero stupro, fucilazione e saccheggi sulle popolazioni meridionali. Da lì fino a oggi furono gli scrittori salariati a descrivere il sud come luogo eternamente arretrato e salvato dalla miseria, cosa che i documenti ufficiali dell'epoca non dimostrano. Se ancora mi date torto allora ditemi: come mai se al sud si festeggiava così tanto l'unità, ancora oggi si comportano tutti in modo ribelle? Se fossero stati veramente liberati la realtà sarebbe tutt'altra. L'Italia è stata una dittatura imposta a ferro e fuoco, e non solo al Meridione. Prima dell'unità dalla Toscana in giù vi erano stati prosperi i quali confini rimasero immutati sin dal 1400-1500 per racchiudere veri popoli, l'Italia non è un popolo, è una colonia di più popoli differenti tra loro. Con l'occupazione sabauda, tutta l'Italia diventa colonia del nord e molti furono costretti a emigrarci perché sottratti delle loro ricchezze. E pensare che prima dell'unità d'Italia al meridione non esisteva l'emigrazione.
e per finire il Sud dovette anche pagare la tassa di guerra imposta del francese Cavour.
Ma non basto,' al Sud fu imposta la tassa sul pane e dalle cinque tasse sotto i Borbone, si passò alle 21 Cavour, e non poi dovremmo festeggiare l'unità di cosa ?
Concordo pienamente.
Però finalmente si costruirono un sacco di strade. Per indicare uno dei servizi essenziali che si debbono ricevere in cambio del pagamento delle tasse. E sai quel era la spesa che più gravava sul bilancio dello stato? Quella militare.
Cavour porto' le tasse da 5 a 21 costringendo il sud a pagare la tassa di guerra, malgrado l'invasione subita. Se è stata questa la giustizia dei fratelli d'Italia..........c'è da vergognarsi in eterno, unificare un paese mettendo le mani in tasca ad altri e poi vantarsene è roba che solo i savoia potevano fare.
Ottimo documentario,il Piemonte spese molte risorse in termini di vite umane per dare alle genti italiche l indipendenza da regni assolutisti e stranieri come gli austriaci nel lombardo veneto e gli spagnoli nel sud del paese...di fatto era lo stato che al 1861 mostrava un elevato indice di modernizzazione...lo si intuisce anche dall elevato debito pubblico sinonimo di enormi investimenti,inoltre le concessioni costituzionali del '48 fecero di Torino ,patria dei tanti esuli napoletani(circa 2000 in Torino citta' nel 1859) fuggiti alle persecuzioni e agli eccidi borbonici,lungi dal concedere diritti di qual si voglia titolo.Nel documentario bisognerebbe porre l accento pero' su quanto contribuirono i patrioti siciliani ad agevolare le truppe garibaldine venute in soccorso essendo essi,i siciliani sempre stati acerrimi nemici e strenui oppositori del sanguinario dominio borbonico.
Fanghi e pentiti, si sono venduti ai savoia
Il debito pubblico piemontese era di 1.200.000.000 per i debiti contratti, ma si rifece subito derubando il Sud, meritoria sia l'nvasione che l'annessione........
Furono deportati a Torino,San Polo Canavese,Alessandria,Savona,Milano ed altri luoghi di detenzione oltre 35.000 soldati dell'esercito Borbonico dei quali si sono perse le tracce.....svaniti nel nulla o nella calce viva. Il debito pubblico piemontese era di 1.200.000.000 causato dalle continue guerre fatte agli austriaci, e se parla di investimenti perche non fu debellata la malaria, che nel Vercellese fece vittima lo stesso Cavour ?
Non è vero. Sono rimasti i nomi sui registri e non ammontano neanche a qualche decina.
L'impagabile idiota cerca ancora soldati "dei quali si sono perse le tracce".
I Piemontesi pagarono un altissimo prezzo in termini di vite nella guerre funzionali all' unita' dell Italia,troppo presto la piemontesizzazione dell apparato statale fu soppiantato da quello molto pasticciato all italiana e ad oggi se ne vedono gli effetti.Ingrati,ingrati e ingrati furono i Savoia con i valorosi e fedeli soldati piemontesi ai quali tolsero la capitale e la centralita' che meritarono sul campo.Roma stessa fu costruita di sana pianta dopo il 1870 dai piemontesi ridotta poco piu' di un cumulo di macerie vista la sua vasta estensione la scarsa quantita' di abitanti e la diffusa decadenza figlia delle amministrazione papali.Le repressioni in quell epoca non erano certo tenere col popolo,bisogna anche dire che in merito quelle attuate dai Savoia erano tutto sommato contenute,per l epoca si intende,se paragonate agli eccidi praticati nel regno borbonico o in casa austroungarica.
L'unica vera cavolata fu di tenersi la Sicilia e lasciare la Savoia.., certamente Napoleone III avrebbe gradito l'isola mediterranea e Noi oggi avremmo una Regione florida che non vive alle spalle della nazione.
La Savoia in cambio della Sicilia: che affarone!
Siciliani francesi
Siamo stati gli unici veri unificatori della penisola, ed avremmo diritto certamente ad una maggiore considerazione a livello di città da parte di questa nazione, senza i Savoia e Torino non ci sarebbe oggi l'Italia, è questa è l'unica storia reale.
E non sarebbe stata una grande perdita ..........
Capirai che disgrazia....................
@@romolorossi9881 la vera disgrazia fu annettersi il sud del Italia arretrato e retrogrado tutto quello che si racconta oggi a sud di Roma sono frottole falsità grandi come una casa e voi ci credete
Gio Vanni, da lettera di Cavour a Ruggero Cabaleone (1860) " Come ha potuto, uno spirito come il tuo, credere che noi vogliamo che il Re di Napoli conceda la costituzione. Quello che noi vogliamo e che faremo è impadronirci dei suoi Stati " Questo a comprova di ciò che fece il ladro piemontese, grande statista.
Le tue affermazioni vanno provare con fonti attendibili non con quello che si insegna all'università e nelle scuole. La falsa cultura voluta dal sistema è il plagio per le giovani generazioni.
ma come porco dio finisce
bubinooooo
cioè ma non ha vergogna chi ha fatto sto documentario farsa io mi metterei la testa nel cesso e tirerei lo scarico siete assurdi le bugie vi escono fuori anche dal culo vergogna
Liberazione? Bah...forse è più corretto definirla guerra di annessione!
Marantzyk Sai cosa faceva Ferdinando ai liberali che chiedevano una costituzione? Sai cosa ha fatto re Bomba a Palermo e Messina?
Guerra è quando la si dichiara, fu solo una invasione barbarica in barba ad ogni forma di diritto internazionale.
La guerra è forse una questione di etichetta? E se ti assale un maleducato, tu anziché difenderti resti immobile a contare le infrazioni del nemico ai codici cavallereschi?
La guerra andava dichiarata, è una questione di diritto internazionale. Francesco II fu tradito dal generale Landi, il quale con 4.000 uomini stava per respingere in mare Garibaldi poi improvvisamente si ritirò, si dice per aver ricevuto una tangente da Cavour.
Il diritto consta di norme (regole di un dover essere) che prevedono la possibilità di una loro inosservanza ma che, nel caso in cui questa si realizzi, irrogano una sanzione. La difficoltà di infliggere la pena minacciata fa ritenere a molti che quello internazionale non sia veramente un diritto. Di fatto la norma in questione non impedì né a Hitler né a Stalin di invadere la Polonia. Non fu certo solo il generale Landi a tradire o a guardare realisticamente la situazione. Molti - fra cui un duca zio del re - si resero conto che lo stato non teneva più: era imploso. Sia i nobili che i borghesi ormai si attendevano sicurezza da Garibaldi prima e poi da Vittorio Emanuele. Nessuno si sentiva più tutelato dall'acqua santa e da quella salata.
cyka blyat
che dio sia con voi
davvero molto interessante ma soprattutto fatto molto bene. In questa maniera l'apprendimento è più che piacevole :D .
L'apprendimento di stronzate
molto belloooo
Quanto falso
De Marinis hahhaah 😂😂
« Nell'aprile 1849 le truppe del Re di Sardegna Vittorio Emanuele II al comando del generale Alfonso La Marmora sottoposero l'inerme popolazione genovese a saccheggi bombardamenti e crudeli violenze provocando la morte di molti pacifici cittadini aggiungendo così alla forzata annessione della Repubblica di Genova al Regno di Sardegna del 1814 un ulteriore motivo di biasimo affinché ciò che è stato troppo a lungo rimosso non venga più dimenticato il comune di Genova pose »
Ancora una prova della inciviltà piemontese, popolo avvezzo a tali gesta eroiche.
Nella storia delle varie rivolte represse, avete dimenticato quella di Genova del 1949, repressa dalle truppe dell'esercito e dei bersaglieri di Vittorio Emanuele II comandate dal generale Alfonso La Marmora, famosa per la crudeltà degli stupri e delle violenze sulla popolazione inerme...
Grazie , veramente intessante e ben spiegato
Ok
Lei è un imbecille!